Vaccini e mortalità Covid: la verità nei numeri
Intervento di Luca Teodori a Porta a Porta – Roma, 15 settembre 2022
La domanda di Bruno Vespa e l’efficacia dei vaccini
Durante un’intervista televisiva, Bruno Vespa mi pose una domanda diretta: “Quindi secondo lei i vaccini non servono a niente?”. La mia risposta si basò su un principio fondamentale: portare la verità dei dati. Utilizzai numeri ufficiali per spiegare una realtà diversa da quella comunemente diffusa, mettendo in luce un quadro che dovrebbe far riflettere su cosa sia realmente accaduto con la campagna vaccinale.
I dati sui decessi e l’efficacia della vaccinazione
Analizzando i numeri, emerge una verità sconcertante. Nel luglio 2020, i morti per Covid erano 187. Due anni dopo, nel luglio 2022, nonostante l’ampia diffusione del vaccino, il numero di morti era salito a 3.798. Inoltre, secondo il report dell’Istituto Superiore di Sanità di luglio 2022, il 70% dei deceduti erano persone che avevano ricevuto tre o quattro dosi di vaccino. Questi dati sollevano una domanda inevitabile: a cosa è servito vaccinare decine di milioni di italiani se il numero di decessi tra i vaccinati è rimasto così alto?
L’incidenza di mortalità tra i quattro volte vaccinati
Un dato particolarmente significativo riguarda i quattro volte vaccinati. Sebbene rappresentino solo il 2% della popolazione, costituiscono il 12% dei decessi. Questo significa che l’incidenza di mortalità tra chi ha ricevuto quattro dosi è estremamente superiore rispetto alla media della popolazione. Di fronte a numeri simili, è lecito chiedersi se l’elevata copertura vaccinale abbia effettivamente avuto l’impatto sperato sulla riduzione della mortalità.
Riflessioni sui dati e sulle scelte sanitarie
Questi numeri non intendono demonizzare la campagna vaccinale, ma piuttosto stimolare una riflessione sulla gestione dei dati e delle strategie sanitarie. Comprendere l’effettiva efficacia delle dosi multiple e valutare con maggiore attenzione i risultati a lungo termine diventa cruciale per prendere decisioni informate in futuro. La trasparenza e l’analisi critica dei dati sono fondamentali per garantire che le scelte sanitarie siano realmente al servizio della salute pubblica.